Riunire ricercatori, amministratori, imprese e settore pubblico allo scopo di promuovere iniziative e raccogliere informazioni inerenti all’adozione delle Nature-based Solutions (NbS). Questo l’obiettivo principale degli Hub nazionali istituiti nell’ambito del progetto NetworkNature, finanziato dalla Commissione Europea, che saranno così una risorsa vantaggiosa per la comunità delle NbS. All’Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IRET) è affidato il coordinamento dell’Hub italiano.
Ad affrontare l’argomento un articolo recentemente pubblicato su Il Sole 24 ore, che riporta le parole di Carlo Calfapietra, direttore del CNR-IRET e coordinatore dell’hub.
«L’Italia – afferma Carlo Calfapietra – è il primo grande Paese a istituire un organismo di questo tipo che agisce da catalizzatore. La funzione principale è raccogliere e disseminare informazioni legate alle opportunità delle Nbs collezionando bandi, linee guida, metriche, normative. L’hub costituirà inoltre una cassa di risonanza per le iniziative locali e servirà da punto di raccordo per tutti gli attori coinvolti». L’approccio, aggiunge, «è partecipativo con un modello a quadrupla elica: mondo della ricerca, autorità locali, cittadini e presto anche le Pmi e le organizzazioni non governative grazie al regolamento che stiamo mettendo a punto». L’obiettivo «è far comprendere a tutta la comunità che la rinaturalizzazione degli ecosistemi porta benefici in termini di riduzione dei gas serra, attutisce l’impatto del cambiamento climatico, rafforza la biodiversità e crea valore economico per il territorio».
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